Il termine Padmasana deriva dalla combinazione delle parole sanscrite “padma” (loto) e “asana” (posizione), e si deve alla somiglianza simbolica con un fiore di loto, associato alla stabilità fisica e spirituale. Le sue caratteristiche principali sono le gambe incrociate e ogni piede posto sulla coscia opposta, mentre braccia e mani possono assumere diverse posizioni. Lo scopo della posizione del loto è la perfetta stabilità del corpo.
Come si esegue?
Sedetevi sul pavimento, su un tappetino in “Dandasana” , ovvero tenendo la schiena eretta, con le gambe distese in avanti e le braccia lungo i fianchi;
Per rilassare l’articolazione delle spalle, nella posizione in cui siete, inspirate e, dopo aver trattenuto per un po’ il respiro, espirate lentamente. Ora siete pronti per il passo successivo.
Con la mano sinistra, afferrate il piede destro e portatelo lentamente verso la coscia sinistra, fino ad appoggiarlo sopra di essa. Successivamente afferrate con la mano destra il vostro piede sinistro e portatelo sulla coscia destra. Siate molto delicati in questa fase, e se avvertite anche il minimo dolore ricominciate a riscaldare le articolazioni finché non saranno pronte.
Ultimo accorgimento, a completamento della postura, riguarda la posizione delle mani.
Assumendo la posizione più comune, detta Jnana-Mudra, portate il vostro polso destro sul ginocchio destro e il polso sinistro sul ginocchio sinistro. I palmi saranno rivolti verso l’alto, mentre l’indice e il pollice vanno a toccarsi formando un piccolo anello. Le altre tre dita dovranno essere distese, in direzione del pavimento.
I praticanti di yoga più esperti sono in grado di mantenere questa posizione anche per tre ore consecutive, ma per iniziare 10 minuti saranno più che sufficienti. Ricordate sempre di interrompere l’esercizio non appena avvertirete dolore, e aumentate gradualmente il tempo di mantenimento della posizione giorno dopo giorno.
È importante precisare che quando si assume questa posizione non si dovrebbe mai provare dolore, in nessuna fase dell’esercizio, in quanto sarebbe un chiaro segnale di un’esecuzione scorretta o di una preparazione non adeguata. Meglio iniziare sempre con le gambe incrociate normalmente, ma mano passare a “Siddhasana” (con i talloni davanti al pube) cercando quindi di avvicinarci sempre più al loto completo.
Nello yoga è importante non sforzare il corpo, non spingerlo oltre ciò a cui arriva. L’ascolto e la comprensione di esso stanno alla base per progredire prima mentalmente e infine fisicamente.
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