In Italia sono 5 milioni le persone che soffrono di osteoporosi, una condizione caratterizzata dalla riduzione della massa ossea. Un dato sconcertante: ogni 3 secondi nel mondo si verifica la frattura di un polso, un femore o una vertebra.
Le statistiche indicano una maggiore predisposizione del gentil sesso all’osteoporosi, ma in età avanzata non ci sono più distinzioni. Nelle donne dopo la menopausa e negli anziani, l’osteoporosi è la causa più frequente di fratture, alcune determinanti disabilità permanenti, come quella dell’anca.
Definita anche “malattia silente” l’osteoporosi si manifesta con forti dolori alla schiena in caso di collasso vertebrale, o appunto con la frattura del femore, ma senza che ci siano forti traumi, può bastare un colpetto, il semplice chinarsi o sollevare un peso, in alcuni casi anche solo tossire.
Ad oggi si ritiene che questa patologia non sia inesorabilmente legata al processo di invecchiamento, ma anzi si possa prevenire o rallentare nella sua evoluzione, riducendo il rischio di fratture.
Tra i fattori più importanti che possono incidere sulla perdita di massa ossea e demineralizzazione delle ossa, abbiamo:
- Fattori genetici e fattori ormonali (Amenorrea e Menopausa);
- Alimentazione (giusto apporto di calcio, vitamina D-C-K);
- Stile di vita (seguire una routine di allenamento, dosare l’esposizione ai raggi UV, non fumare e moderare l’assunzione di caffè);
- Malattie congenite, croniche e trattamenti farmaceutici.
Per ridurre il rischio di fratture, che sono l’espressione concreta dei danni che questa condizione può causare, un programma completo di trattamento include l’attenzione alla dieta, l’attività fisica e una particolare accortezza per evitare cadute e traumi.
In più la medicina può coadiuvarci con farmaci che rallentano o interrompono la perdita di materiale osseo, aumentano la densità e quindi riducono il rischio di fratture.
L’alimentazione
Sono anni rampanti per la coscienza alimentare, una dieta sana e bilanciata, ricca di frutta e verdura, calcio, vitamine D e K è palesemente fondamentale per contenere il proprio peso e mantenersi in salute.
Se nei bambini la rigenerazione ossea è pronta e costante, negli adulti passati i trent’anni inizia ad esserci uno scarto tra espulsione del vecchio materiale osseo e produzione del nuovo. Questo suggerisce di incrementare le dosi di calcio giornaliere tramite un’alimentazione mirata.
Il calcio, soprattutto per evitare problemi come i calcoli renali, va assunto sotto forma di alimento piuttosto che di integratori. Ecco cosa deve essere presente nella vostra dieta:
– latticini con pochi grassi;
– verdure a foglia verde scuro come broccoli, cavoli, verze, cime di rapa;
– sardine e salmone;
Nel contesto di una dieta mirata e ricca di calcio, la vitamina D assume un ruolo chiave poiché ne permette l’assorbimento intestinale. Questa vitamina si trova in particolare nei pesci grassi e negli oli di pesce: ecco spiegata l’importanza dell’assunzione dell’olio di merluzzo per le donne in menopausa.
Per produrre vitamina D si consiglia un’adeguata esposizione ai raggi del sole, e si sottolinea come, di conseguenza, la sua produzione possa diminuire in inverno e/o in soggetti che non escono spesso. In questi casi è bene sopperire a questa carenza con l’ausilio di multivitaminici o supplementi di calcio e vitamina D.
L’attività fisica
L’esercizio fisico è l’elemento portante di un programma di trattamento dell’osteoporosi. È fondamentale che l’attività fisica inizi ad essere praticata sin da bambini, ma non è mai troppo tardi!
Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale per la Sanità) il tipo di attività ottimale per chi soffre di questa condizione comprende esercizi di resistenza e forza che permettono di mantenere o addirittura aumentare la densità ossea contenendone la perdita legata all’invecchiamento.
Tra i migliori stimoli per ottenere un miglioramento della mineralizzazione ossea abbiamo gli esercizi isotonici a carico naturale o con pesi leggeri a resistenza elastica.
Il Pilates per le sue caratteristiche (e grazie ai grandi macchinari tipici del metodo) è una disciplina perfetta e particolarmente indicata per chi soffre di osteoporosi. Nei nostri Studi Postural Pilates, insegnanti certificati possono creare routine di allenamento personalizzate, curando l’efficacia e la sicurezza di ogni movimento.
Il Pilates non solo fortifica i muscoli più profondi migliorando la postura, ma migliora l’allineamento muscolo scheletrico, potenzia la capacità polmonare e rinvigorisce il sistema cardiocircolatorio, favorendo la corretta irrorazione dei tessuti e quindi la rigenerazione cellulare.
A livello psicomotorio la fortificazione e la presa di coscienza dei meccanismi che permettono il movimento, aiutano a scongiurare il rischio di cadute accidentali o movimenti bruschi. Infatti, tra gli obiettivi del Pilates ci sono proprio la stabilizzazione, il controllo e la coordinazione del movimento e l’equilibrio.
L’osteoporosi non fa distinzione tra giovani e vecchi, uomini e donne, ci saranno sempre soggetti più esposti al rischio, ma la qualità della vita che ci meritiamo di vivere dipende dalla cura che abbiamo di noi stessi.
Non lasciatevi intimorire, allenatevi e prendetevi cura di voi, il vostro corpo è pronto a rispondervi positivamente.